Il Controller
Procediamo dunque ad aprire il nostro Vertex 460. Ricordiamo che questa operazione invalida la garanzia del prodotto. Nel retro dell’SSD troviamo un classico adesivo che ci riporta tutte le informazioni dell’SSD come serial number, part number e così via.
Per aprire il Vertex 460 ci dovremo munire sempre di un cacciavite di precisione con punta Philips in quanto le viti impiegate sono di questo tipo ed un cacciavite normale rischierebbe di spanarle rendendo impossibile l’apertura o la chiusura dello chassis in alluminio.
Rimosse le quattro viti ci basterà sollevare delicatamente il plate in alluminio e troveremo immediatamente il controller, cuore del nostro OCZ Vertex 460. Come notiamo il PCB è saldamente ancorato da altre quattro viti dello stesso tipo di quelle rimosse in precedenza. Al centro del PCB troviamo sotto un pad termico il controller Indilinx Barefoot 3 in posizione quasi centrale e lungo tutto il perimetro gli otto chip di memoria NAND Flash a 19nm prodotti da Toshiba stessa.
Nel dettaglio abbiamo dunque il controller Indilinx Barefoot 3 con sigla IDX500M10-BC a differenza del modello IDX500M00-BC presente sul Vector 150. Il controller come notiamo ha un socket BGA (saldato dunque) al cui interno risiede un processore dual-core ARM Cortex affiancato dal co-processore OCZ Aragon che si occupa del funzionamento dell’unità tramite un sistema di interleaving multi canale a otto vie verso le celle di memoria.
Inoltre il supporto è garantito sia per le NAND Flash che seguono lo standard ONFI che per le NAND Toggle Mode.
Inoltre, come abbiamo detto, OCZ stessa ha introdotto un sistema denominato “OCZ Ndurance”, esclusivo per i controller Indilinx, che permette di allungare la vita delle celle di memoria. In questo caso OCZ garantisce tale longevità sino a 20GB di scritture (inferiori ai 50GB del Vector 150) al giorno per una durata di 5 anni. Questo sistema permette, come abbiamo detto prima, di mantenere ottime prestazioni anche dopo l’Out of Box.
Proseguendo nell’analisi troviamo come abbiamo visto, lungo il perimetro, i chip di memoria Toshiba con sigla TH58TEG7DDJBA4C e processo litografico a 19nm. Sull’intero PCB sono ospitati ben sedici package di tipo 40 TSOP che hanno ciascuno una densità di ben 16GB (grazie a due die da 8GB). Nel dettaglio tali chip sono NAND Flash Toggle Mode sincrone con un sistema MLC (Multi Level Cell) a due bit per cella. La loro vita stimata è di circa 3.000 cicli di scrittura. Come sappiamo inoltre un’interfaccia di questo genere permette un maggior scambio di dati con conseguente innalzamento delle prestazioni generali del drive.
Il PCB del Vertex 460 non è solo dotato di un connettore SATA III ma anche di un pettine aggiuntivo utile ad OCZ per la diagnostica del drive in caso di problemi.
Il PCB inoltre è dotato di due chip DRAM cache DDR3L-1600 da 256MB di produzione Micron assicurando dunque al controller Indilinx un notevole boost prestazionale.
Passiamo dunque alla fase di Test.